Quando in un film bisogna mostrare un aereo in volo, ci sono varie possibilità:
- si prende quell'aereo, lo si fa volare e lo si riprende;
- si prende un filmato di repertorio che vada bene;
- si fa un modellino dell'aereo, lo si sospende a fili non troppo visibili e lo si riprende;
- (negli ultimi decenni) si crea la scena al computer.
C'è un'ultima possibilità, che è stata usata ripetutamente, con risultati più o meno buoni: si prende un altro aereo non troppo diverso, lo si colora e ritocca un po', ed ecco fatto!
È una cosa che si fa fin dai tempi dei primi grandi film d'aviazione, e cioè Ali (Wing) di William A. Wellman del 1927 e Gli angeli dell'inferno (Hell's Angels) di Howard Hughes (e altri) del 1930, due epopee aviatorie sulla Prima guerra mondiale.
Per i duelli aerei di Ali, che fu il primo film in assoluto a essere premiato con l'Oscar, non erano sempre disponibili tutti i modelli di aerei necessari, soprattutto per quanto riguarda quelli tedeschi. Così, oltre a prendersi qualche libertà qua e là, gli SPAD S.VII francesi che non si vedono da vicino sono “interpretati” da Thomas-Morse MB-3 statunitensi. Analogamente, molti dei Fokker D.VII tedeschi sono resi con Curtiss P-1 “Hawk” americani.
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Uno dei “Fokker D.VII” del circo volante del conte von Kellermann in Ali; in realtà un Curtiss P-1, come si riconosce dal radiatore sotto il motore
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