Ho scoperto solo da poco che nel corso degli ultimi mesi lo studio Ghibli ha messo a disposizione gratuitamente centinaia di immagini tratte dai loro film. Il sito è in giapponese, ma qui veramente le immagini parlano da sole.
Tra i fotogrammi che possono interessarci in particolar modo, ci sono quelli tratti da Porco Rosso (1992) di Hayao Miyazaki, come per esempio l'idrovolante Savoia S.21 del protagonista.
Esisteva veramente un S.12, ma era diverso (era un biplano e non un monoplano, tanto per cominciare), mentre quello di Porco Rosso, per quanto rappresentato in modo dettagliatissimo, è un velivolo immaginario. È ispirato però da vicino, tranne che per la posizione dell'ala, al Macchi M.33 con cui l'Italia partecipò alla Coppa Schneider del 1925.
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| Macchi M.33 (fonte) |
Anche vari altri aerei che compaiono nel film – come quelli dei pirati – sono di fantasia, ma sempre ispirati a veri velivoli per lo più degli anni '20, di cui riprendono varie parti.
Questi aerei, come ogni dettaglio che li riguarda, dalle procedure per avviarli alla sequenza della ricostruzione dell'aereo semidistrutto del protagonista, ci mostrano l'amore e la cura che Miyazaki – il cui padre era un ingegnere aeronautico – riserva all'aviazione. È un bell'esempio di quello che rozzamente chiameremo aviation porn.
Nella prima immagine si vede anche l'aereo di Ronald Curtiss (nomen omen), il rivale del protagonista. L'apparecchio assomiglia molto al Curtiss R3C-2, lo stesso tipo di aereo con cui nel 1925 l'allora tenente James H. “Jimmy” Doolittle vinse la coppa Schneider, gara di velocità per idrovolanti su cui torneremo. (E Doolittle, per chi ha presente la storia o almeno uno dei film su Pearl Harbor, è proprio quello che nel 1942 avrebbe condotto la prima incursione aerea su Tokyo.)
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| Curtiss R3C-2 (fonte) |
© Daniele A. Gewurz 2021 - Pubblicato il 07.01.2021
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