17 febbraio 2021

Le mille vite del B-25

Il bombardiere statunitense North American B-25 Mitchell, oltre alla sua importanza in guerra (circa 10.000 esemplari usati su tutti i fronti) e in pace, ci interessa qui per i suoi molteplici ruoli cinematografici, sia come interprete di vari film che come strumento di ripresa.

Uno dei B-25 che compaiono in Comma 22

Oltre ai film in cui compare accanto a vari altri apparecchi, sono numerosi i film in cui il B-25 ha un vero ruolo da 
protagonista:

  • Joe il pilota (A Guy Named Joe) di Victor Fleming, 1943, in cui Spencer Tracy ne pilota uno, ma poi muore (spoiler!). Oggi forse se ne ha più presente il remake Always - Per sempre (Always) del 1989, diretto da Steven Spielberg, in cui al posto dei bombardieri ci sono i Douglas A-26 Invader antincendio.
  • Missione segreta (Thirty Seconds Over Tokyo) di Mervyn LeRoy, 1944, sull'incursione aerea su Tokyo di Jimmy Doolittle.
  • Comma 22 (Catch-22) di Mike Nichols, 1970, che è una vera apoteosi di B-25. Nonostante non abbiano tutto sommato un ruolo essenziale nella vicenda vera e propria, ne furono usati 18 in grado di volare (per la precisione TB-25N riconvertiti in B-25J), allestiti dalla Tallmantz Aviation. Fu la più ampia formazione di bombardieri usata in un film, e la più ampia formazione di B-25 che abbia volato dopo la guerra. È grazie a questo film che molti B-25 si sono salvati, conservati ora in musei o da privati. Le scene di volo sono reali e realistiche, anche quanto a rumorosità all'interno di un bombardiere. Per le riprese del film furono necessarie circa 1150 ore di volo dei B-25, che si traducono in meno di un quarto d'ora nel film.
  • Una strada, un amore (Hanover Street), di Peter Hyams, 1979, che non è un film d'aviazione ma contiene belle scene con i nostri B-25.
  • Amore per sempre (Forever Young) di Steve Miner, 1992; un altro non film d'aviazione, in cui una scena importante mostra un atterraggio spettacolare su un campo, realizzato veramente dallo stunt pilot Steve Hinton, su una superficie scivolosa che finiva a picco sull'oceano.
  • Pearl Harbor (Pearl Harbor) di Michael Bay, 2001. Un film fracassone, non eccelso da nessun punto di vista, ma per girare il raid su Tokyo di Doolittle (di nuovo) sono stati usati quattro veri B-25J, riconvertiti da apparecchi che erano stati convertiti in aerei antincendio.

Ma non meno importante per i film d'aviazione è stato l'ampio uso dei B-25 come camera ship, cioè come apparecchio da cui svolgere riprese aeree, in genere di altri aerei. Dopo la guerra c'era una certa disponibilità di B-25 che non servivano più come bombardieri, particolarmente adatti perché le torrette dei mitraglieri si prestavano bene a essere riutilizzate come postazioni per le riprese (nonché i finestrini e, in almeno un caso, il vano bombe occupato da una macchina da presa telecomandata).

Sono famosi quelli della già menzionata Tallmantz Aviation, tra cui lo Smasher di Paul Mantz  e il N6578D usato per girare I lunghi giorni delle aquile, detto Psychedelic Monster per i suoi colori vivaci: doveva essere facilmente distinguibile dai piloti degli aerei che comparivano nel film, e i diversi colori li aiutavano a posizionarsi nel modo corretto rispetto alle macchine da presa.

Lo Psychedelic Monster visto da un Heinkel He 111 (interpretato in realtà da un CASA 2.111B di produzione spagnola)

Altri film in cui un B-25 è stato essenziale per le riprese, nel corso di più di quarant'anni di cinema, sono:

  • Aquile nell'infinito (Strategic Air Command) di Anthony Mann, 1955, in cui è memorabile (per noi amanti dell'aviation porn) la scena del decollo del Convair B-36 “Peacemaker” (uno dei cavalli di battaglia della guerra fredda, famoso per i suoi “six turnin’ and four burnin’”, cioè sei motori a elica e quattro a reazione), filmata da Paul Mantz dal suo B-25.
  • Il pilota razzo e la bella siberiana (Jet Pilot) di Josef von Sternberg, 1957, in cui tra gli aerei per le riprese, oltre a un Martin B-57 Canberra e un B-45 Tornado, fu usato il B-25 Smasher di Paul Mantz.
  • I lunghi giorni delle aquile (Battle of Britain) di Guy Hamilton, 1969, che abbiamo già menzionato per lo Psychedelic Monster.
  • 1000 aquile su Kreistag (The Thousand Plane Raid) di Boris Sagal, 1969, che di per sé è un film sui B-17, ma che usò come come camera plane i B-25 della Tallmantz.
  • Countdown - Dimensione zero (The Final Countdown) di Don Taylor, 1980.
  • Air Force One (Air Force One) di Wolfgang Petersen, 1997.
Per un altro po' di pornografia B-25esca, raccomando le B-25 Pages.


© Daniele A. Gewurz 2021 - Pubblicato il 17.02.2021

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