Una mostra negli Stati Uniti sui rapporti tra Walt Disney e la propaganda bellica USA mi dà l'occasione per parlare del documentario Victory Through Air Power.
Anche se è un po' insolito come nesso tra cinema e aviazione, segnalo questa mostra (che girerà solo in alcuni musei statunitensi tra cui, nel momento in cui scrivo, il Museum of Flight a Seattle) sul contributo di Walt Disney e della sua azienda allo sforzo bellico degli alleati nella Seconda guerra mondiale, con numerosi cartoni animati e filmati divulgativi e di propaganda e altro: The Walt Disney Studios and World War II.
Quello che ci interessa qui in modo particolare sono, tra l'altro, le insegne disneyane per i velivoli militari statunitensi e soprattutto il documentario in parte a cartoni animati Victory Through Air Power del 1943.
Dopo un omaggio e una dedica a Billy Mitchell, il primo assertore statunitense dell'importanza dell'aeronautica (distrusse una nave da guerra per dimostrarla), il documentario traccia una rapida storia – USA-centrica – dell'aviazione, fino a presentare Alexander P. de Seversky, pilota e ingegnere russo naturalizzato statunitense, che compare di persona. Sulla scia di Douhet e di Mitchell, era un convinto assertore del fatto che l'aviazione aveva rivoluzionato completamente le tecniche belliche preesistenti, e che andava sviluppata ulteriormente. In particolare, caldeggiava la superiorità aerea tramite l'uso di enormi bombardieri a lunghissimo raggio (in grado di colpire il Giappone partendo dall'Alaska), in grado di difendersi compiutamente dai caccia nemici; e propugnava l'unificazione in un'unica forza armata di tutta la potenza aerea statunitense (ricordo che, a parte l'aviazione navale, che è tuttora parte della Marina, negli USA fino al 1948 l'aeronautica militare, la USAAF, faceva parte dell'esercito: era la United States Army Air Force).
© Daniele A. Gewurz 2022 - Pubblicato il 18.07.2022
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