Nella terminologia aeronautica, e di conseguenza nei film d'aviazione, si indicano due cose diverse con il termine “pinguino”:
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Due allievi della squadriglia Lafayette si accingono a rullare con i “pinguini” |
- Un aereo modificato, con le semiali di lunghezza ridotta, in modo che non possa volare (come appunto i veri pinguini), per addestramento. Era indispensabile ai primordi dell'aviazione, quando gli aerei con doppi comandi erano inesistenti o rarissimi, per poter cominciare a poter mettere in mano agli allievi un vero aereo, anche se capace al più di qualche saltello.
Li si vede in particolare in La squadriglia Lafayette (Lafayette Escadrille) di William A. Wellman del 1958, in cui i neoarruolati appunto nella squadriglia Lafayette si cimentano con Blériot adattati come pinguini (e all'inizio hanno difficoltà anche ad andarci dritti al suolo). - Un allievo del primo anno dell'Accademia Aeronautica, ancora “implume”.
I “pinguini” scendono le scale dell'Accademia Aeronautica, che all'epoca aveva sede nella reggia di Caserta
Mi risulta che quest'uso sia tutt'ora in vigore, ma ha origini antiche, più o meno da quando esiste un'aeronautica militare in Italia, come vediamo in I tre aquilotti di Mario Mattoli del 1942. Il film ci permette anche di ammirare la sede dell'epoca dell'Accademia, cioè la reggia di Caserta (57 anni prima della Minaccia fantasma).
© Daniele A. Gewurz 2021 - Pubblicato il 25.08.2021
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