31 agosto 2021

Tarantino e il cinema d'aviazione

Il titolo sarebbe una mezza specie di acchiappaclic, in un universo in cui si acchiappassero clic con il cinema d'aviazione.

In questo universo qui, bisogna dire che Quentin Tarantino non si è mostrato molto interessato al nostro genere, ma neppure lo ignora, così come penso che non ignori quasi nulla di quello che concerne il cinema americano. O orientale. O italiano, pensando agli spaghetti western e dintorni. O del resto d'Europa. Boh, in realtà credo che abbia una discreta cultura cinematografica, e la lettura di Once Upon a Time in Hollywood lo conferma...

...dico la lettura, perché mi riferisco specificamente al romanzo. I miei 2,5 lettori avranno presente che Tarantino ha scritto una novelization del proprio stesso film e, in quanto autore di entrambi, può permettersi ricche libertà.

Non si tratta di vere libertà sulla trama, ma più sul punto di vista (qui è molto accentuato quello di Cliff Booth, il personaggio interpretato da Brad Pitt) e sull'importanza data ad alcuni eventi. Alcuni avvenimenti che costituiscono più o meno il clou del film qui vengono poco più che accennati. Tanto chi legge questo romanzo avrà ben visto il film, no?

Per i cinefili, un ulteriore motivo di interesse sono le digressioni sul cinema e i telefilm dell'epoca (1969) e precedenti. Li vediamo attraverso il filtro dei gusti e delle esperienze personali dei protagonisti (Booth e Rick Dalton, il personaggio di Leonardo DiCaprio, ma anche la vera Sharon Tate, interpretata nel film da Margot Robbie). Tarantino si è divertito a innestare i suoi due personaggi in un corpus cinematografico e televisivo esistente: Dalton interpreta il «cattivo» nel pilot del vero telefilm western Lancer, e interagisce con i suoi veri interpreti; Booth era stato la controfigura di Tom Laughlin in Violence, e così via.

Ma, soprattutto, anche loro vanno al cinema, e in particolare Booth ha gusti piuttosto raffinati. Frequenta i cinema d'essai, ha opinioni ben precise su Truffaut, su Fellini, sul cinema svedese (possibilmente pruriginoso) e soprattutto su Kurosawa, di cui ha persino una classifica di film preferiti.

In tutto ciò non poteva mancare qualche cenno al cinema d'aviazione, e il vostro umile scrivano ne ha colti due o tre.

Il primo è nel contesto di una digressione su Paul Wendkos, il regista (reale) con cui Dalton si trova meglio e che, tra l'altro, collaborò con la Oakmont Productions, una piccola casa produttrice britannica (parafraso quello che ne dice Tarantino) specializzata in film sulla Seconda guerra mondiale con un protagonista statunitense e un cast britannico. Tra gli esempi che porta Tarantino, quelli che ci interessano qui sono 1000 aquile su Kreistag (The Thousand Plane Raid) di Boris Sagal del 1969 con Christopher (Rat Patrol) George; e La squadriglia dei falchi rossi (Mosquito Squadron) dello stesso regista e dello stesso anno, con David (Man from U.N.C.L.E.) McCallum (che però è scozzese).

Più avanti apprendiamo qualcosa sui precedenti di James Stacy, il protagonista (reale) di Lancer: fra i suoi primi ruoli c'erano state parti secondarie in film di guerra insieme ad altre future star della TV, tra cui La squadriglia Lafayette (Lafayette Escadrille) di William A. Wellman del 1958, in cui compaiono anche Tom (Billy Jack) Laughlin, Clint (Rawhide) Eastwood, David (Richard Diamond) Janssen e Will (Sugarfoot) Hutchins. In seguito interpretò due film da spiaggia con William Wellman Jr, che compare anch'egli nel film del padre.

James Stacy dovrebbe essere il ragazzo con la bustina in testa che sta prendendo la lettera, ma va' a sapere, visto che è uncredited. Il tipo con i baffetti è David Janssen.

L'ultimo cenno, davvero fugace, è in un lungo e divertentissimo sproloquio, verso la fine, di Dalton a proposito di Steve McQueen, i tre George (Peppard, Maharis e Chakiris) e sé stesso. In tutto ciò ha una certa importanza tra l'altro il fatto che George Chakiris (che ricordiamo probabilmente soprattutto per il ruolo in West Side Story che gli fruttò l'Oscar) aveva un contratto con la Mirisch Company, per la quale nel 1964 interpretò Squadriglia 633 (633 Squadron) di Walter Grauman.


© Daniele A. Gewurz 2021 - Pubblicato il 31.08.2021

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