21 maggio 2021

Il raid di Doolittle: Missione segreta (Thirty Seconds Over Tokyo), 1944

Nell'aprile del 1942, appena cinque mesi dopo l'attacco di Pearl Harbor, partì un'ardita missione statunitense per bombardare il Giappone. Un paio d'anni dopo fu narrata in un film.

Il B-25 di Doolittle decolla dalla portaerei Hornet

La missione è ora nota come raid di Doolittle, dal suo comandante, il tenente colonnello (poi generale) James H. “Jimmy” Doolittle. Il film è Missione segreta (Thirty Seconds Over Tokyo), diretto nel 1944 da Mervyn LeRoy e interpretato tra gli altri da Van Johnson, Phyllis Thaxter, Robert Walker, Robert Mitchum, e Spencer Tracy che interpreta Doolittle.


E noi dovremmo decollare da quella cosa così piccola?

La difficoltà della missione consisteva, in sostanza, nel far arrivare i bombardieri statunitensi sul Giappone e la soluzione trovata consistette nell'arrivare più vicini possibile con la portaerei Hornet (e relativa scorta) e nel far decollare i B-25 dalla portaerei, cosa senza precedenti che richiedette una preparazione specifica degli equipaggi, che dovettero addestrarsi ai decolli corti e al volo radente. Per esempio, una scena ricca di aviation porn nel corso dell'addestramento è quella in cui, in una base aerea secondaria, Doolittle presenta ai suoi uomini – che ancora non conoscono la natura della missione – l'ufficiale di Marina che li istruirà: invece del normale decollo del B-25 dopo una corsa di 1500 piedi (circa 450 metri) a 90 miglia all'ora, avrebbero imparato a farlo con un carico completo di bombe e carburante in 500 piedi (circa 150 metri) a 50 miglia all'ora.

Il B-25 Ruptured Duck (il corrispondente di “anatra zoppa”, dal nomignolo che gli venne affibbiato in occasione di un decollo poco pulito) di Ted W. Lawson

Il film è ispirato alle memorie di uno dei piloti, Ted W. Lawson, comandante del Ruptured Duck, e segue per lo più il punto di vista del personaggio corrispondente, interpretato da Van Johnson. Per inciso, Tracy e Johnson erano già stati i protagonisti maschili di Joe il pilota (A Guy Named Joe, 1943) di Victor Fleming; anche lì il personaggio di Tracy pilotava un B-25 (mentre Johnson era un pilota di caccia). Alcuni spettatori contemporanei avranno forse più presente il remake girato da Steven Spielberg, Always - Per sempre (Always, 1989), questa volta incentrato sugli aerei antincendio.

Tornando a Missione segreta, Lawson e il suo equipaggio furono costretti a un ammaraggio al largo della zona della Cina occupata dai giapponesi e raggiunsero fortunosamente territori alleati, con il sostanziale aiuto dei locali.

Tre B-25 in volo

I protagonisti non umani del film sono i sedici bombardieri North American B-25 Mitchell che costituirono la missione. Ne osserviamo numerosi veri, più ottime ricostruzioni (in parte a grandezza naturale in studio, in parte radiocomandati e lunghi due metri), insieme a modellini della portaerei e di Tokyo. In particolare, i decolli dalla Hornet sono un ottimo amalgama di riprese dal vero, materiale d'archivio e modellini. Il tutto fruttò l'Oscar per gli effetti speciali a A. Arnold Gillespie.

Di altri film che vedono i B-25 come protagonisti abbiamo parlato qui.

La missione su Tokyo è narrata anche, in modo meno efficace, in Pearl Harbor (Pearl Harbor, 2001) di Michael Bay, dove Doolittle era interpretato da Alec Baldwin. Allo stesso raid è collegata anche la trama di altri film, come Destinazione Tokio (Destination Tokyo, 1943) di Delmer Daves con Cary Grant e John Garfield, su un sottomarino incaricato di raccogliere informazioni nella baia di Tokyo in vista del bombardamento; e in un certo senso Prigionieri di Satana (The Purple Heart, 1944) di Lewis Milestone, su un processo a cui i giapponesi sottopongono otto aviatori americani, ispirati a quelli che presero parte appunto al raid di Doolittle.

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Missione segreta (Thirty Seconds Over Tokyo) di Mervyn LeRoy con Van Johnson, Phyllis Thaxter, Robert Walker, Robert Mitchum, Spencer Tracy, USA 1944


© Daniele A. Gewurz 2021 - Pubblicato il 21.05.2021

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