29 ottobre 2021

Volare senza gambe: Bader il pilota (Reach for the Sky), 1956

Douglas Bader fu uno sfortunato e coraggioso pilota della Royal Air Force. Nel 1931 perse entrambe le gambe in seguito a un incidente aereo, ma allo scoppio della Seconda guerra mondiale riuscì a farsi reintegrare e a distinguersi in numerosissime missioni.

Un Avro 504 usato per addestramento dalla RAF all'inizio degli anni '30, come compare in Bader il pilota

La sua storia, romanzata ma nemmeno troppo, è narrata in Bader il pilota (Reach for the Sky), film britannico del 1956 diretto da Lewis Gilbert, che più avanti avrebbe diretto Affondate la Bismarck!, tre film di James Bond e molto altro.

Bader, interpretato da Kenneth More, ci viene mostrato fin da subito come spericolato e insofferente all'autorità. La tragedia arriva quando, per non passare per vigliacco con i piloti civili di un aeroclub locale, compie acrobazie troppo vicino al terreno e si schianta.

Douglas Bader, interpretato da Kenneth More, non si lascia insultare

Superato l'abbattimento dopo la doppia amputazione (su cui forse il film calca lievemente troppo la mano), lo ritroviamo allegro a guidare l'automobile con una singola gamba provvisoria di legno, a flirtare con una cameriera, a imparare a usare le gambe artificiali, a ballare e a dar per scontato che tornerà a volare. Così non è: il suo caso non è contemplato dalle regole della RAF, che però nel dubbio (e in tempo di pace) preferisce lasciarlo a terra.

Dopo qualche impiego insoddisfacente, lo scoppio della guerra gli dà una nuova occasione: chiede e ottiene di poter tornare a pilotare, prende parte alla scorta aerea della ritirata di Dunkerque, partecipa con successo alla battaglia d'Inghilterra, arriva al grado di wing commander e viene catturato dai tedeschi dai quali prova più volte a evadere. Il film si conclude il 15 settembre 1945, con il volo commemorativo dei veterani della battaglia d'Inghilterra su Londra.


Uno degli Hurricane che, insieme agli Spitfire, sono tra i protagonisti del film

A noi amanti dell'aviazione il film offre in rassegna vari velivoli usati dalla RAF, dai biplani Avro 504 usati per l'addestramento, al promettente caccia Bristol Bulldog con cui Bader ha l'incidente, per passare poi ovviamente agli Spitfire e agli Hurricane nella parte del film che si svolge durante la guerra. (Ci viene anche mostrato come, per acquisire il rispetto di una squadriglia di scoraggiati aviatori canadesi, fa un po' di acrobazie con un Hurricane, tra cui un tratto in volo rovescio; in realtà pare che con quel tipo di apparecchio a quell'epoca sarebbe stato impossibile. Ma comunque quella che si vede nel film è una ripresa di un volo normale, capovolta.)

Le scene di combattimenti aerei sono costruite montando insieme vere riprese aeree, primi piani dei protagonisti sullo sfondo di trasparenti, modellini e interessante materiale di repertorio, soprattutto per quanto riguarda gli apparecchi tedeschi: Messerschmitt Bf-109, Stuka, Heinkel He-111.

In ogni caso, la lezione di William Wellman sul fatto che le scene aeree vanno riprese sullo sfondo delle nuvole perché si apprezzi meglio il movimento e la profondità è seguita scrupolosamente.

Una curiosità sul doppiaggio italiano. Si sta parlando del fatto che i tedeschi, dopo aver catturato Bader, hanno autorizzato il lancio di una gamba di ricambio (ne aveva persa una lanciandosi dall'aereo abbattuto). I suoi commilitoni si offrono di andare a portarla, ma Thelma, la moglie di Bader, spiega (nella versione italiana) che “la porterà un elicottero della Croce Rossa”. Non c'è bisogno di essere storici dell'aviazione per sussultare: infatti la battuta originale è “they're going to do it during a normal bombing raid” (“lo faranno durante una normale missione di bombardamento”). Che sarà passato per la mente degli adattatori? Il fatto in sé, per quanto inverosimile è vero: fu Adolf Galland, asso e generale della Luftwaffe, ad autorizzare il lancio, con l'avallo di Göring.

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Bader il pilota (Reach for the Sky) di Lewis Gilbert con Kenneth More e Muriel Pavlow, UK 1956


© Daniele A. Gewurz 2021 - Pubblicato il 28.10.2021

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